Viaggio Rajasthan India

Viaggi Kolkata


La capitale del Bengala occidentale si estende in modo irregolare lungo la sponda orientale del Fiume Hooghly. Ex gloriosa capitale dell'India britannica, la sua orribile storia di squallore urbano e fame è cominciata soltanto con la Partition (la scissione indo-pakistana), e la conseguente massiccia affluenza di rifugiati. Questa temeraria città, comunque, ama definirsi 'Città della Gioia', e se le si concede anche soltanto mezza opportunità si rivela una delle città più affascinanti e piacevoli del paese, capitale intellettuale della nazione, di primo piano nel campo della politica e dell'arte.

Il 'polmone' della città moderna è costituito dal Maidan, un'enorme superficie aperta usata dagli abitanti per le partite di cricket e di calcio, i raduni politici, le lezioni di yoga e il pascolo delle vacche. L'area è abbastanza vasta da ospitare il massiccio Fort William, tuttora in uso: i turisti possono accedervi soltanto se muniti di un permesso speciale (che viene concesso di rado). All'estremità meridionale del Maidan c'è il grande Victoria Memorial in marmo bianco, con una goffa statua della regina Vittoria di fronte, che ospita una nutrita collezione di oggetti storici anglo-indiani.

Il centro amministrativo della città è il BBD Bagh (Dalhousie Square). Nella piazza convivono aspetti stravaganti e brutali: da una parte c'è il Writers' Building dove gli impiegati (che un tempo si chiamavno 'writers', 'scrivani') sfacchinano all'interno di un kafkiano labirinto di corridoi e ampie sale, mentre moduli in quintupla copia e copie carbone si accatastano contro le pareti; dall'altra parte c'è la posta centrale, costruita sul sito del leggendario 'buco nero di Calcutta'. Fu qui che, in una notte sgradevolmente umida del 1756, oltre 140 cittadini britannici furono rinchiusi a forza in una cantina: il mattino dopo molti di essi erano morti soffocati. Secondo la leggenda, quando il corpo della moglie di Shiva venne smembrato, un suo dito cadde sul sito dove oggi si trova il Tempio di Kali, tuttora un luogo di pellegrinaggio estremamente sudicio. Al mattino, nel tempio si taglia la gola alle capre per soddisfare la sete di sangue della dea. Tra le altre cose da vedere in città c'è l'interessante Indian Museum, il più grande e probabilmente il migliore museo del paese (ma polveroso e trascurato, per mancanza di fondi); i Giardini Botanici, che ospitano un baniano di 200 anni, al secondo posto tra gli alberi con la chioma più ampia del mondo (il primo è ad Andhra Pradesh), e lo scenografico ponte a mensola Howrah Bridge, considerato il ponte più trafficato del mondo.

A Chowringhee, a sud del ponte Howrah, si trovano una quantità di alberghi, locali e bar economici. Sudder St, all'altezza di Chowringhee Rd, è un punto focale per chi viaggia in economia. In questa zona ci sono anche molti cinema, dove sono proiettati film indiani, nuovi film hollywoodiani e i loro cugini di Bollywood. Calcutta non è un paradiso per gli amanti dello shopping, specialmente da quando una 'campagna di pulizia' ha scacciato i venditori ambulanti dai marciapiedi, ma il New Market, a nord di Sudder St, è un buon posto per contrattare il prezzo di merci che vanno dai capi di abbigliamento a utensili in bambù.

Calcutta fa parte del circuito aereo internazionale e a volte è possibile ottenere biglietti aerei a prezzi ridotti presso gli uffici delle compagnie aeree nei dintorni di Chowringhee. La Indian Airlines di Calcutta ha frequenti voli nazionali per le principali destinazioni, tra cui Delhi, Bangalore, Chennai, Mumbai, e Lucknow. In linea di massima è meglio viaggiare in treno piuttosto che in autobus, ma se proprio cercate un autobus provate quelli della 'Rocket Service' alla fermata dell'Esplanade. Per quanto riguarda i treni, recatevi alla stazione Howrah sulla riva occidentale del Fiume Hooghly dove partono i treni diretti in città, oppure alla stazione Sealdah, sulla sponda opposta, da dove si parte in direzione di Darjeeling e altre regioni del nord.